mercoledì 18 aprile 2007

arte

Milano, 19 prile 2007, ore 18.30. preso la sede di Citibank, Via Tommaso Grossi, 2 si inaugura la mostra di sculture e dipinti di Anna Santinello, homo faber: donna fabbricatrice di immagini
Si resta storditi e disorientati di fronte alla forza espressiva delle sculture. Grandi mani, ventri, gambe e grembi spalancati, forme mozzate hanno preso consistenza dall’intreccio di centinaia di metri di filo metallico, piegato, tagliato, domato dalle mani robuste di questa donna dall’aspetto fragile e delicato. Mani guidate da interna incontenibile energia, caparbietà, dall’urlo di un’anima che non vuole arrendersi al dolore della perdita, al dissolvimento, alla morte, alla rinuncia.
Filo d’acciaio e di rame, fili recuperati da vecchie officine, trucioli metallici restituiti alla vita, materiali elettrici o stracci destinati alle discariche, si trasformano in figure che pur nella fissità e nella solidità dell’intreccio dei materiali, possiedono una flessibilità che evoca il palpitare della vita. E oggetti recuperati, fino a quel momento senza futuro, sono trasformati dalla creatività.
E la materia vile, per “via di mettere”, si fa espressione artistica strappata al destino di caducità o di morte e riportata nella sfera della psiche. Essa, in altri termini, rivela un proprio possibile contenuto spirituale.
Si è verificata la metamorfosi della materia. I fili diventano labirinti, arterie in cui scorre linfa vitale e prendono voce per ricordare fatica di vivere, grovigli, tenacia, ostinazione. Si fanno metafora dell’intrico di vie della nostra mente, reticolo robusto attraverso cui può filtrare la luce o l’ombra delle passioni. I fiori che scaturiscno da materiale di rifiuto diventano carne palpitante.
Un atteggiamento radicale ed estensivo contro il sentimento di morte e di provvisorietà universale che caratterizza ogni aspetto dell’ esistenza e dell’ umanità provocando un senso di pesante angoscia e spaesamento. Un desiderio di salvare quello che è stato usato, rifiutato e gettato.
Nell’epoca della tecnica ciò è tanto più significativo, in quanto la produzione rapidissima, i mutamenti e capovolgimenti improvvisi, hanno provocato un aumento vertiginoso della celerità del processo di scambio tra merci e rifiuti.